Anello di Croce d’Aune

Anello di Croce d’Aune

INFORMAZIONI UTILI:

Partenza e arrivo: Croce d’Aune Pass (1015 m a.s.l.)

Località attraversate: Troi della Zeccona, Pian dei Lac, Stalle al Pez, S. Susanna, Le Buse, Casere dei Boschi, Prà de Gnela

Segnaletica: frecce direzionali bianche e blu con la scritta “Anello di Croce d’Aune”

Distanza: 11,4 km

Dislivello: 330 m

Tempo di percorrenza: ore 3.30

Difficoltà: media

Periodo consigliato: tutto l’anno, ma in autunno risaltano i colori del paesaggio vegetale.

Punti d’interesse: architettura tradizionale, paesaggio del Col Melon e delle Buse, chiesetta di S. Tiburzio e S. Susanna, punto panoramico di S. Susanna, Malga Casere dei Boschi.

Note: itinerario di media durata, che si snoda tra Croce d’Aune ed il Monte Avena, con la possibilità di raggiungere la chiesetta di S. Susanna. Il tracciato presenta un dislivello apprezzabile ed alcuni tratti molto ripidi e sconnessi; pertanto la percorrenza in mountain-bike richiede esperienza ed allenamento.

Ci si trova in un ambiente naturale che esige rispetto:

  • Divieto di raccolta di fiori
  • Divieto di balneazione
  • No agli schiamazzi
  • Divieto di accensione fuochi
  • Non lasciare in giro rifiuti, ma gettali negli appositi spazi (anche i mozziconi di sigarette, i fazzolettini, le mascherine e il rifiuto umido)
  • I minori devono essere accompagnati
  • I cani devono essere tenuti al guinzaglio e le loro deiezioni raccolte
  • Non uscire dal sentiero
  • Non disturbare la fauna locale

Si suggerisce di informarsi tramite il sito dell’ARPAV su eventuali perturbazioni prima di intraprendere il percorso.

L’itinerario inizia dal Passo Croce d’Aune, che si raggiunge da Pedavena o da Sovramonte percorrendo la statale 473; qui c’è posto per lasciare eventualmente l’auto. Incamminandosi lungo la strada asfaltata che sale verso il M. Avena, superato un crocevia di strae, si imbocca sulla sinistra il Troi della Zeccona.

Compiendo lievi oscillazioni di quota e superando piccole incisioni vallive, il sentiero esce nei pressi di una radura, dove stanno avanzando rovi e arbusti. In tempi non troppo lontani qui pascolavano le vacche, come dimostra l’esistenza di una vecchia malga in un unico corpo, circondata da alberi di ciliegio e noce. Ci troviamo sulla parte sommitale del Col Melon, in prossimità del Pian dei Lac, toponimo correlato all’esistenza in passato di pozze d’abbeveraggio del bestiame.

La camminata continua in salita lungo la rotabile diretta sul Monte Avena fino ad un tornante, dove si imbocca una strada sterrata. Oltrepassato un affioramento di Biancone, calcare in strati sottili e con livelli di selce, si giunge ad un bivio. Qui si prosegue, lasciando sulla sinistra un nucleo di edifici rustici, che mostrano pregevoli elementi architettonici, come lastre di copertura, stipiti e architravi in pietra. Ripreso il percorso, in pochi minuti si passa accanto alle Stalle al Pez, un complesso formato dalla stalla con fienile e da una casèra con annesso il casèrin, piccolo locale per la conservazione dei prodotti.

Da qui è possibile raggiungere Santa Susanna, scendendo alla base del prato che ospita alcuni rustici e dirigendosi verso sinistra, fino ad imboccare il crinale erboso sovrastante la chiesetta. Dopo questa meritevole deviazione, si ritorna sui propri passi fino alle Stalle al Pez, dove si imbocca una mulattiera che sale nel bosco, superando un bell’esemplare di faggio doppio. Superata una costruzione in posizione panoramica, si svolta verso destra e si procede su tracciato ripido, attraversando dapprima un bosco di faggio e poi uno di abete rosso.

Compiendo una piccola digressione verso sinistra si possono vedere altri esempi di casère che hanno mantenuto lineamenti architettonici tipici. Procedendo invece in leggera salita verso destra, si giunge ad un pendio prativo dove sorgono manufatti e costruzioni decisamente poco in sintonia con l’ambiente circostante. Si scende in vista dello Chalet alle Buse e, passando a fianco degli impianti di risalita, si attraversa il parcheggio sottostante per immettersi sulla strada asfaltata che sale dal Col Melon.

Dopo pochi minuti arriviamo in località Casere dei Boschi, dove è stata allestita un’area per il pic-nic, dotata di punti fuoco e l’omonima malga. Il rientro avviene seguendo il comodo tracciato che attraversa Prà de Gnela e, rimanendo sempre in ambiente aperto e panoramico, costeggia il confine dell’area protetta. Superato il bivio per Col de Gnao e Col Falcon (Comune di Sovramonte), appaiono le case di Croce d’Aune e, più ad ovest, lo scosceso Vallon di Aune; in pochi minuti si guadagna il punto di partenza.

 

 

APPROFONDIMENTO SU… Le malghe del Monte Avena

Le malghe sono parte integrante del paesaggio del Monte Avena, una montagna dalle forme dolci, vocata all’alpeggio ed al pascolo bovino, malgrado la carenza d’acqua superficiale. La pratica consolidata di trasferire il bestiame in alta quota durante la stagione estiva era legata alla possibilità di sfruttamento delle risorse su diversi piani altitudinali; infatti, al contempo i prati di media e bassa quota venivano sfalciati e garantivano il foraggio per l’inverno. Un aspetto che forse oggi non è così facile comprendere, visto che la nostra vita quotidiana si svolge essenzialmente a fondovalle, dove si sono sviluppati i centri abitati, le attività produttive e le vie di comunicazione. La monticazione (il cargàr montagna) avviene all’inizio di giugno e si conclude ai primi di settembre. Le malghe tuttora attive sono tre: due appartenenti al Comune di Pedavena (Casere dei Boschi e Campet) ed una al Comune di Fonzaso (Malga Campon). Oltre a godersi lo spettacolo dei pascoli verdeggianti punteggiati di mucche, presso le malghe è possibile gustare ottimi prodotti caseari: burro, ricotta, formaggio e schiz che, abbinato con la polenta, costituisce un piatto tipico del Feltrino.

La montagna di Pedavena

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