Museo Etnografico Dolomiti

Museo Etnografico Dolomiti
  • Il Museo Etnografico Dolomiti è attualmente aperto con i seguenti orari:

    • da martedì a venerdì: 9,00-13,00
    • sabato e domenica: 15,00-18,30
    • chiuso il lunedì.

     

Un meraviglioso viaggio attraverso usi e costumi delle genti di montagna e all’emigrazione oltreoceano.

  • Interi 5,00€
  • Ridotti 3,00€ (over 65 e residenti in provincia di Belluno)
  • Studenti 1,00€ (dai 6 ai 18 anni, scolari di ogni ordine e grado, studenti universitari; centri estivi e comitive under 18 di almeno 10 persone)
  • Gratuito bambini fino ai 5 anni, disabili e un accompagnatore, ospiti case di riposo, soci ICOM, insegnanti in visita con la classe (max 5), guide turistiche della provincia di Belluno
  • Visita guidata per gruppi 50,00€
  • Visita guidata  per scuole 2€ per bambino

Il Museo etnografico provinciale di Seravella è collocato in uno scenario suggestivo ai piedi del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, riconosciute dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, e viene considerato a livello regionale come struttura pilota nel settore dei musei etnografici, soprattutto per le molteplici attività di ricerca e catalogazione condotte nel territorio della provincia di Belluno, nonché per le iniziative di valorizzazione del patrimonio etnografico provinciale.

Il Museo è frutto di un lungo cammino che ha preso l’avvio nel 1979 da una proposta di Daniela Perco, antropologa, inizialmente accolta e sostenuta da Italia Nostra. Grazie a un finanziamento della Regione del Veneto, la Comunità Montana Feltrina ha acquistato (nel 1994) e, successivamente restaurato, Villa Azzoni Avogadro, in località Seravella, nel Comune di Cesiomaggiore.

Fin dai primi anni è risultata fondamentale la collaborazione con il Gruppo Folklorico di Cesiomaggiore, la cui collezione di oggetti è divenuta in seguito un corpus essenziale per l’allestimento del museo.

Le collezioni permanenti testimoniano usi, costumi, tradizioni popolari dell’intera area alpina, con sezioni dedicate alla vita negli alpeggi, all‘emigrazione stagionale e transoceanica, all’abbigliamento tradizionale, alla casa rurale, al patrimonio orale di canti, leggende e favole.

Da ammirare da maggio in poi la bellissima fioritura delle rose antiche nel giardino del Museo.

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