18 MAGGIO 2024

www.cansigliobikeday.it

Dopo il successo della scorsa edizione, anche quest'anno l’Altopiano del Cansiglio sarà protagonista della giornata interamente dedicata alla bicicletta. Basta partecipare! La meta é l’altopiano del Cansiglio a 1000 metri d’altitudine, una delle foreste più belle del Mondo. Sicuramente la più storica.

3 PERCORSI DI MEDIA DIFFICOLTÀ CHE SI SNODANO TRA LE PROVINCE DI BELLUNO, PORDENONE E TREVISO

Iscrizione GRATUITA

Per i primi 100 iscritti è compreso un pacco di prodotti alimentari di aziende locali
offerto dalla Confartigianato del Veneto

PER INFORMAZIONI

Telefono: +39 345 7545517d
Email: info@cansigliobikeday.it
Web: www.alpagocansiglio.eu oppure www.prolocofregona.it

Noleggio Biciclette

Se volete noleggiare una bicicletta per l’evento, potete scrivere a questi 2 indirizzi e-mail:

Parcheggi disponibili:

  • Piancavallo in Piazzale della Puppa.
  • Fregona: fronte chiesa di Osigo, P.zza Osigo, P.zza Marson, P.zza Maronese, Via Concia, Largo Fossa, P.zza Fregona, zona industriale Fratte. (vedi piantina allegata).
  • Farra d’Alpago: park San Virgilio tariffa giornaliera €6, Park campo da Rugby via Al Lago gratuito, Park 2 campo da Calcio giornaliera € 9.

INFORMAZIONI PARTENZA
I 3 percorsi per la salita del Cansiglio offrono ai partecipanti la flessibilità e la comodità di poter partire da qualunque punto e all’orario che si preferisce durante tutta la mattinata.

L’unica cosa richiesta ai partecipanti è di rispettare il codice della strada

INFORMAZIONI PERCORSO
Si ricorda che durante il Cansiglio Bike Day le strade sono regolarmente aperte al traffico.

INFORMAZIONI ISCRIZIONE
Per partecipare al Cansiglio Bike Day è necessario iscriversi GRATUITAMENTE online entro il 16 Maggio alle ore 14.


INFORMAZIONI RITIRO DEL GADGET
Si consiglia di conservare la conferma d’iscrizione ricevuta presso il proprio indirizzo di posta elettronica e di presentarla all’arrivo per poter ritirare il gadget presso il gazebo appositamente allestito all’arrivo, presso Pian del Cansiglio. Questo vuol dire che il ritiro del gadget sarà possibile solo per coloro che avranno regolarmente completato la procedura di iscrizione.

Inoltre, al tuo arrivo, troverai un bike park non custodito, dei bagni chimici, della musica e la possibilità di cambiarti presso l’hangar di Veneto Agricoltura.

I percorsi

SALITA DEI CARBONAI
Distanza: 19.5
Dislivello: 1090mt
Partenza da Villa di Villa
bici da strada: consigliata

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CICLOSCALATA DEL TORCHIATO
Distanza: 14,7 km
Dislivello: 1030 m
Partenza da Fregona
bici consigliata: MTB

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CANSIGLIO CLASSIC
Distanza: 38.2 km
Dislivello: 910 m
Partenza dalla Piana del Cansiglio
bici consigliata: Gravel-Mtb

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MAPPA DEI SERVIZI ALL’ARRIVO

Vedi google maps >>

DOVE MANGIARE

Osteria Chies Milva tel. 0438/585596Osteria Cal de Cavai tel. 320/0734142
Capanna Genziana tel. 375/5726800Osteria Da Franco tel. 0438/950431
Ristorante Da Nereo tel. 0438/585493Tappa Obbligatoria tel. 0438/1792378
Albergo Ristorante Fratte tel. 0438/915005Agriturismo Val Barè tel. 324/6613260
Osteria La Valassa tel. 0434/77472Osteria Al Fogher tel. 0437/472008
Casera Le Rotte tel. 338/1425385Malga Filippon tel. 331/2674818
Ristorante La Huta tel. 0437/472192Locanda Al Capriolo tel. 0437/472026
Agriturismo Valmenera tel. 0437/432056Centro Caseario e Agriturismo Tambre tel. 331/9390084
Azienda agricola agriBed Quierta tel. 0438/1736412Rifugio Alpino Vallorch tel.349/0946001

Le attività commerciali e di ristoro presenti in questa tabella vi consentiranno di trovare i posti più adatta alle vostre esigenze per bere e mangiare le bibite e i piatti a voi più graditi.

Cenni di Storia del Cansiglio “Il Gran Bosco da Reme di San Marco”

L’Altopiano del Cansiglio si è formato circa 200 milioni di anni fa, da rocce sedimentarie di origine organica, composte da miriadi di organismi marini che si sono depositati sul fondo di un mare antichissimo, che poi, emergendo a causa di movimenti tettonici ha dato forma alle attuali montagne.

La prima menzione medievale del Cansiglio risale al 923: in un diploma, l’imperatore Berengario I donava al vescovo di Belluno alcuni territori nei dintorni del Cansillo. Nel 1185 invece, papa Lucio III ribadisce in una bolla i precedenti diritti riferendosi anche al Campum silium. Sulla base di ciò, l’ipotesi più accreditata fa derivare il toponimo da campum in riferimento ad uno spazio coltivato o adibito a pascolo, e concilium, termine latino medievale che indicava non solo un’assemblea locale, ma anche i terreni di uso comune. Si ritiene infatti che le risorse del Cansiglio fossero liberamente sfruttabili da tutta la comunità locale sin dall’epoca longobarda.

Altre supposizioni, mantenendo la radice campum, lo mettono in relazione al latino silva (selva, bosco) o al nome di un personaggio di epoca romana di spicco, forse un proprietario terriero. In seguito il Cansiglio fu amministrato dalle regole d’Alpago e queste, nel 1404, passarono con Belluno alla Serenissima. Nel 1548 la Repubblica di Venezia vi insediò un Capitano Forestale che controllasse attentamente lo sfruttamento delle risorse boschive, utili soprattutto alla realizzazione di remi. Ai tempi della Serenissima, infatti, i faggi della foresta del Cansiglio venivano impiegati nella produzione di remi, legname da opera e carbone.

Nel 1548 il Consiglio dei Dieci sancì che la foresta diventasse il “Gran Bosco da Reme di San Marco” riservandola per la produzione di remi per le galere e di legname per l’Arsenale. La cosa ostacolò particolarmente le attività tradizionali, basate sulla pastorizia, e le continue lamentele dei locali portarono alla creazione del Mezzomiglio, un’area dove era permesso il pascolo.

A titolo di curiosità ed a testimonianza dell’enorme importanza della zona boschiva per la Serenissima: di ogni albero veniva annotata l’età e la previsione di taglio; erano previste pene severe per i trasgressori; inoltre, era legislativamente statuito che la figlia del guardaboschi del Cansiglio, pur non appartenendo alla nobiltà, potesse maritarsi con l’aristocrazia veneziana. Dopo la caduta di Venezia nel 1797 il bosco decadde ulteriormente perché del tutto indifeso e preda di abusi e sciacallaggi.

Passato poi al Regno d’Italia, il Cansiglio divenne proprietà demaniale.

Il Cansiglio fu uno dei luoghi della resistenza durante la seconda guerra mondiale. Nel 1944, tra gli ultimi di agosto e i primi di settembre, le truppe tedesche compirono un vasto rastrellamento contro le brigate partigiane che vi operavano, le quali tentarono una resistenza. Il 10 settembre la situazione era compromessa e la gran parte dei gruppi riuscì a fuggire.

Sul Pian del Cansiglio sopravvive una minuscola isola linguistica cimbra. Fanno parte della stessa stirpe dei più antichi cimbri dell’Altopiano di Asiago, poiché i loro antenati si mossero dal villaggio di Roana. Essi raggiunsero per la prima volta il bosco nel 1707, prosperando grazie alle loro abilità di scatoleri (costruttori di scatoi, scatole generalmente in legno di faggio).

Le migrazioni si fecero stabili dall’inizio dell’Ottocento, quando, con l’arrivo di Napoleone, la comunità cimbra dei Sette Comuni si trovò in difficoltà a causa della perdita degli antichi privilegi che, sin dal medioevo, le avevano garantito una certa autonomia. Attualmente il loro numero, dalle 280 unità censite nel 1877 (ma dovevano avere toccato un picco di oltre 500), è fortemente diminuito e la sopravvivenza della comunità è messa a repentaglio soprattutto a causa della scarsa tutela culturale.

I villaggi cimbri dell’altopiano sono Vallorch e Le Rotte nel comune di Fregona (TV), Val Bona, Pian dei Lovi, Canaie Vecio, e Pian Canaie nel comune di Tambre (BL), Campon, Pian Osteria e I Pich nel comune di Alpago (BL). Molti di questi villaggi sono costituiti da pochi fabbricati, talvolta ridotti allo stato di ruderi, e la maggior parte sono abitati solo stagionalmente.

Il Cansiglio nella Storia del Ciclismo

Il Cansiglio è stato protagonista del Giro d’Italia ben sette volte, quattro dal lato trevigiano e tre dal lato bellunese. Fu affrontato durante le edizioni del Giro d’Italia 1933, nel corso della 15a tappa da Udine a Bassano del Grappa, del Giro d’Italia 1962, nel corso della 13a tappa da Lignano Sabbiadoro al Nevegal, e del Giro d’Italia 1978, nel corso della 15a tappa da Treviso a Canazei. Un nuovo passaggio è avvenuto durante l’edizione del Giro d’Italia 2021, nel corso della 16a tappa da Sacile a Cortina d’Ampezzo.

Il Gran Premio della Montagna, considerato a quota 1127 m s.l.m. del Passo La Crosetta, ha visto scollinare per primo nel 1933 il grandissimo Alfredo Binda (che era anche Maglia Rosa), nel 1962 il “Cit” Nino Defilippis (con il belga Armand Desmet in Maglia Rosa), nel 1978 lo svizzero Ueli Sutter (con un altro belga Johan De Muynck in Maglia Rosa) e nel 2021 il francese Geoffrey Bouchard in maglia azzurra di miglior scalatore (con il colombiano Egan Bernal in Maglia Rosa).

Il versante bellunese, invece, fu affrontato durante le edizioni del Giro d’Italia 1934, nel corso della 16a tappa da Trieste a Bassano del Grappa, del Giro d’Italia 1966, nel corso della 21a tappa da Belluno a Vittorio Veneto, e del Giro d’Italia 1968, nel corso della 13a tappa da Cortina d’Ampezzo a Vittorio Veneto.

Il Gran Premio della Montagna, considerato a quota 1045 m s.l.m. della località Campon, ha visto scollinare per primo nel 1934 Remo Bertoni (con il grande Learco Guerra in Maglia Rosa), nel 1966 Pietro Scandelli, già primo sul Passo San Boldo e vincitore di quella tappa (con Gianni Motta in Maglia Rosa), e nel 1968 lo scalatore vicentino Lino Farisato, che era scattato sul Nevegal (con il belga Eddy Merckx in Maglia Rosa).