Piazza dei Martiri e i giardini

Piazza dei Martiri e i giardini

Piazza dei Martiri è il “salotto” di Belluno: un palcoscenico, fuori le mura, segnato da quinte di grande diversità e insieme di grande equilibrio, con i suoi palazzi e il passeggio sul “listòn”. “Chi vuol godersi lo spettacolo del mondo da una delle più belle finestre del mondo, ha scritto il poeta Diego Valeri, vada a Belluno, in Piazza Campitello, e guardi giù il Piave”.

Fino al 3 giugno 1945 la piazza si chiamava Campitello, per indicare l’area dove tenere fiere, mercati, tornei, parate. L’attuale denominazione rende omaggio ad uno dei più tragici eventi della Resistenza, l’impiccagione di quattro patrioti il 17 marzo di quell’anno.

Da un lato una fontana, costituita da una vasca circolare di 16 metri di diametro, in cui si rispecchiano gli stemmi dei 69 Comuni della provincia, dall’altro lato il monumento alla Resistenza, opera di Augusto Murer. I giardini di Belluno risalgono agli anni Trenta.

Dal 1965 ospitano quattro pannelli in bronzo che rivisitano momenti cruciali della Resistenza: il pane al partigiano, il Vescovo di Belluno che va a baciare i quattro impiccati sui lampioni della piazza, il campo di concentramento, il 25 aprile o meglio il 2 maggio, giorno di Liberazione della città.

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