Un viaggio tra storia, natura e archeologia industriale nel cuore delle Dolomiti Bellunesi
Situato nel comune di Rivamonte Agordino, a pochi chilometri da Agordo, il Centro Minerario di Valle Imperina rappresenta un affascinante esempio di archeologia industriale immerso nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Per oltre sei secoli, le miniere di Valle Imperina sono state determinanti per l’economia del Basso Agordino, diventando nel corso del tempo la maggior fonte di sostentamento per la popolazione locale. Il primo documento scritto che attesti la presenza dell’attività mineraria in quella sede risale al 1409 con l’investitura ad Enrico di Heslinger per l’estrazione di rame.
Per alcuni secoli, l’estrazione del rame fu gestita da piccole compagnie a conduzione familiare, ognuna con la propria concessione. Nel 1615, una nuova concessione venne affidata alla famiglia guidata da Francesco Crotta, che scoprì il filone di rame più ricco della miniera. Abile e fortunato imprenditore, iniziò così a costruire un impero minerario che continuò con i suoi figli, i quali riuscirono ad entrare nella nobiltà veneziana. La villa Crotta-De’ Manzoni, situata sulla piazza centrale di Agordo, testimonia l’importanza raggiunta dalla famiglia Crotta.
Con l’aumento della produzione di rame, la Repubblica di Venezia, rendendosi conto dell’importanza che essa ricopriva per le necessità del suo Arsenale, si inserì nell’attività di Valle Imperina con una concessione statale. Costruì dei forni fusori, tuttora ben conservati, visibili e visitabili. In questo periodo, la miniera produceva il 50% del fabbisogno di rame dell’Arsenale veneziano.
Agli inizi del XIX secolo, sotto il regno Lombardo-Veneto, la miniera venne rimodernata, aumentando così la produzione del prezioso metallo. Con il Regno d’Italia iniziò il declino della miniera di Valle Imperina, causato dall’arrivo del rame prodotto nel continente americano a un costo inferiore, che provocò una scarsa redditività della miniera con la conseguente riduzione della produzione e il licenziamento di quasi la metà delle maestranze.
Nel 1893, lo Stato italiano concesse lo sfruttamento delle miniere alla società chimica Magni & C., che convertì la produzione: nel 1898 spense i forni, e il materiale estratto veniva trasportato nei loro impianti chimici vicentini ed utilizzato interamente per la produzione di acido solforico, solfato di rame, ecc.
Successivamente, nel 1910, la società Montecatini subentrò nella gestione della miniera ed iniziò un piano rivoluzionario di ristrutturazione ed ammodernamento. Edificò una centrale idroelettrica che forniva l’energia per il funzionamento di macchinari moderni e costruì un percorso ferroviario che metteva in comunicazione le miniere con lo snodo ferroviario di Bribano. La produzione della miniera continuò anche durante il secondo conflitto mondiale.
Negli anni ’50 del secolo scorso, pur continuando l’ammodernamento della miniera, si pensava già alla chiusura. Si iniziò una campagna di ricerca per individuare nuove zone mineralizzate, ma l’intento reale era solo di giustificare una prossima chiusura. Infatti, pur rimanendo la produzione inalterata, la miniera chiuse definitivamente nel 1962.
Visite guidate: tre percorsi per scoprire la miniera
Il Centro Minerario offre tre tipologie di visite guidate:
- Visita completa: un’esperienza affascinante che permette di esplorare un pezzo di storia, visitando le gallerie Santa Barbara, Fusinella e Magni, il complesso dei Forni Fusori, il Museo Mazzolli e altre esposizioni.
- Solo gallerie: una visita di circa 2 ore attraverso le affascinanti gallerie minerarie.
- Solo Forni Fusori e musei: un tour di circa 45 minuti all’interno del suggestivo complesso dei Forni Fusori.
Per tutte le visite, è consigliato un abbigliamento adeguato: scarpe da trekking, pantaloni lunghi e giacca. La temperatura interna è costante a circa 10°C tutto l’anno.
Le visite guidate sono disponibili solo su prenotazione.
Contatti
- Telefono: 346 0896413
- Email: info@centrominerariovalleimperina.it
- Sito web: centrominerariovalleimperina.it
Il fascino del Centro Minerario di Valle Imperina non si esaurisce con la visita: per chi desidera vivere un’esperienza ancora più immersiva, è possibile alloggiare direttamente nel cuore dell’antico villaggio minerario, in camere recentemente ristrutturate, accoglienti e perfettamente integrate con l’ambiente storico e naturale circostante.
Per completare la giornata, il Ristorante Alle Antiche Miniere, situato all’interno del sito, offre piatti della tradizione locale, preparati con cura e ingredienti selezionati. È il luogo ideale per pranzare o cenare dopo una visita guidata, un’escursione nel Parco delle Dolomiti Bellunesi o semplicemente per godersi un momento di relax immersi nella storia.
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