Anello di Cardenzan

Anello di Cardenzan

Alla scoperta dei borghi rurali

INFORMAZIONI UTILI:

Partenza e arrivo: Centro di Pedavena (335 m.s.l.m.)

Località attraversate: Murle, Cardenzan, Carpene, Val di Faont, Tornaol

Segnaletica: frecce direzionali blu e bianche con la scritta “Anello di Cardenzan”

Distanza: 5,9 km

Dislivello: 177 m

Tempo di percorrenza: ore 3.00

Difficoltà: media

Periodo consigliato: tutto l’anno, ma i colori della vegetazione autunnale e le fioriture del sottobosco lo rendono ancor più gradevole

Punti d’interesse: fontanella e chiesetta di S. Antonio a Murle, borgo e chiesetta di S. Valentino a Cardenzan, latteria e chiesetta di S. Valentino a Carpene, paesaggio della Val di Faont, lavatoio e passerella di Tornaol, Villa Pasole-Berton e Centro Visitatori del Parco a Pedavena

Note: è un itinerario di media durata e dislivello contenuto, il cui tracciato non presenta particolari difficoltà. È percorribile anche in mountain-bike, con un po’ d’esperienza ed allenamento, eventualmente scendendo dalla bici in alcuni tratti.

Ci si trova in un ambiente naturale che esige rispetto:

  • Divieto di raccolta di fiori
  • Divieto di balneazione
  • No agli schiamazzi
  • Divieto di accensione fuochi
  • Non lasciare in giro rifiuti, ma gettali negli appositi spazi (anche i mozziconi di sigarette, i fazzolettini, le mascherine e il rifiuto umido)
  • I minori devono essere accompagnati
  • I cani devono essere tenuti al guinzaglio e le loro deiezioni raccolte
  • Non uscire dal sentiero
  • Non disturbare la fauna locale

Si suggerisce di informarsi tramite il sito dell’ARPAV su eventuali perturbazioni prima di intraprendere il percorso.

L’itinerario parte dal centro di Pedavena ed è possibile lasciare l’auto nelle vicinanze del Municipio e della Chiesa o al parcheggio della Birreria; da qui una pista per cicli e pedoni conduce in 10 minuti al centro.

Dal punto di partenza si raggiunge la chiesa e quindi il bivio in località Tornaol, dove si svolta in direzione di Murle, deviando subito dopo per Via Cantolar. Incontrata Via Crico, la si segue verso sinistra per dirigersi verso Murle, ammirando alcune abitazioni di tipo feltrino con i ballatoi in legno, che servivano per l’essiccazione del raccolto.

In breve ci si immette sulla rotabile che collega Foen a Pedavena e, in corrispondenza di una vecchia fontanella, si imbocca la strada che sale verso destra. Questa supera alcune case, costeggia il ruscello e continua a salire piuttosto ripida nel bosco. Poco oltre un’abitazione isolata, la pendenza si attenua e il fondo diviene sterrato.

Dopo circa 45 minuti si giunge ad una vecchia casa abbandonata, in vicinanza della quale è stato posto un crocifisso ligneo: la località è conosciuta col nome di Brasil. Forse un richiamo alle terre dove, alla fine dell’800, emigrarono molti bellunesi.

Ad un certo punto, lo scenario si apre e compare di fronte a noi il borgo di Cardenzan, cui fa da sfondo il Monte San Mauro. Attraversando un ampio prato con alcuni fienili coperti (barch), giungiamo all’antica chiesetta dei SS. Pellegrino e Valentino. Arrivati sulla strada asfaltata che collega Pedavena a Pren e Lamen, la seguiamo in discesa, ammirando il panorama sulla conca feltrina, il Monte Tomatico e le Prealpi.

Dopo circa 400 metri, si stacca sulla destra la rotabile che ci accompagna verso Carpene. Passando davanti alla vecchia latteria turnaria (casèl), si prende a salire a fianco di una vallecola ricoperta da vegetazione, dove spicca un grosso castagno isolato. Il borgo di Carpene ci accoglie nella sua piazzetta, che ospita una fontana in pietra, un lavatoio e la bella chiesetta di S. Valentino.

La strada a sinistra della chiesetta ci conduce in breve in Val di Faont, nel tratto inferiore della valle incisa dal torrente Colmeda, dove le maestose Vette fanno da sfondo agli ambienti colturali, con mais, vite, melo e prati sfalciati. Prima di arrivare al nucleo abitato, si svolta a sinistra, verso una vecchia casa isolata. Un ponticello consente di superare il torrente Colmeda e arrivare in breve alla strada asfaltata, che va seguita in discesa.

Poco dopo, ci sorprende una piccola ma spettacolare cascata. In Val di Faont è presente una centrale idroelettrica, sorta negli anni ’30. Raggiunto in leggera salita un nucleo di abitazioni, si incontra la strada che collega Pedavena a Norcen; quindi si scende fino al bivio per Croce d’Aune, dove si imbocca Via Trento. Percorrendola interamente si possono apprezzare la chiesetta ottagonale di Sant’Anna ed un suggestivo scorcio sulla Villa Pasole-Berton.

 Costeggiando poi il muro esterno, si arriva proprio al centro di Pedavena o in alternativa, giunti all’incirca a metà di Via Trento, si può imboccare sulla sinistra un portico, che introduce ad un cortile. Si supera poi una passerella sul Colmeda, dove sono ancora visibili le vecchie canalizzazioni che consentivano di sfruttare l’acqua per il funzionamento di mulini e segherie e per il vicino lavatoio. 

APPROFONDIMENTO SU… Le chiesette di Murle, Cardenzan e Carpene

Alla famiglia dei Rambaldoni si deve la costruzione dell’attuale chiesa di Murle dedicata a Sant’Antonio Abate: un’iscrizione fa risalire i lavori al 1470. Consacrata nel 1621, venne restaurata nel 1857-58 dalla famiglia Cambruzzi, ultima proprietaria dell’edificio. Nel 1866 vi si svolsero le operazioni di voto del primo Consiglio Comunale. Nel paese è ancora molto viva la devozione al Titolare, che culmina con la festa del 17 gennaio. Connessa con l’antica via che collegava Pedavena con Pren e Lamen è la chiesetta di San Pellegrino e San Valentino, poco distante dal borgo di Cardenzan, in cui spicca la pregevole casa dominicale della famiglia Marsiai. La Cappella, ampliata nel 1619 come appare dalla scritta in facciata, ha un’acquasantiera in pietra del 1661. Pregevole l’altare ligneo seicentesco con pala raffigurante la Madonna con Bambino tra i Santi Pellegrino e Valentino. Le pareti conservano tracce di affreschi e nella volta absidale sono raffigurati i quattro Evangelisti. A Carpene la chiesa dedicata ai Santi Valentino e Urbano venne eretta come cappella gentilizia dalla famiglia Guslini e nel 1640 dotata di una pala del feltrino Girolamo Zigantello (1621-1666), raffigurante la Vergine del Carmelo con i Santi Valentino, Carlo Borromeo, Urbano Papa e Fermo.

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