L’unicità di un territorio ad altissima naturalità e in esso antiche tradizioni agro–pastorali, tramandate nei secoli con sapiente cultura contadina, hanno saputo conservare fino ai giorni nostri uno straordinario patrimonio agroalimentare apprezzato non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale.
Piccole e piccolissime produzioni agroalimentare, per lo più a carattere stagionale, destinate ad un pubblico che ricerca e sa apprezzare i sapori e valori della tradizione, dell’originalità, della semplicità, come anche produzioni che hanno saputo coniugare tradizione e processi di innovazione tecnologica. Formaggi, salumi, legumi e cereali, frutta fresca e secca raccontano la storia e la realtà delle Dolomiti bellunesi con grande autenticità.
La ricotta è un prodotto tipico dell’antica tradizione casearia, ottenuto mediante il riscaldamento del siero ricavato dal processo di trasformazione del latte in formaggio.
Questo formaggio è tipico della provincia, era consumato soprattutto dai malgari che unito alla polenta costituiva il piatto unico di una cucina povera ma genuina.
E’ un formaggio prodotto nelle malghe del Massiccio del Grappa fin dai primi anni dell’ 800. Il nome deriva dal fatto che il Bastardo viene prodotto quando il latte, non è più trasformabile in Morlacco.
Tutto il territorio bellunese è disseminato di malghe; l’alpeggio è fondamentale per la buona riuscita dei formaggi e di tutti i latticini, proprio perché nei pascoli ad alta quota crescono le erbe e i fiori…
Il Mais Sponcio rappresenta nell’immaginario collettivo il tipico mais e dunque la tipica polenta delle montagna veneta, con tutti i riferimenti che se ne possono trarre nell’unicità dell’ambiente dolomitico.
Un tempo l’orzo era coltivato in quasi tutte le vallate dolomitiche bellunesi, oggi, purtroppo, la coltivazione è stata fortemente trascurata e resiste solo in piccoli campi in remote aree montane.
Il Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese, rappresenta localmente la tipologia più diffusa e conosciuta, trovando grande apprezzamenti, ma anche tanti tentativi di imitazioni mal riusciti.
Nella Valbelluna, tra gli ortaggi di maggiore diffusione e pregio, la zucca assume un carattere di forte tradizione. In tutte le famiglie contadine nelle diverse vallate bellunesi, era consuetudine coltivarle e consumarle.
Il territorio Dolomitico Bellunese vanta una tradizione apistica di altissimo pregio, grazie anche alla grande varietà di fiori presenti nei prati a diverse altitudini.
Un tempo era realizzato con carne di suino e di cavallo, ma ora l’impasto più comune è con una miscela di suino e bovino. Il salame viene consumato dopo un adeguata stagionatura.
Il Pom Prussian come viene chiamato in queste zone ha una storia che risale agli anni di fine ‘800, quando un gruppo di minatori di Faller, di ritorno dalla Prussia, portarono con sé alcune piante…
Il Noce Feltrino ha una tradizione antichissima, rinomato per l’ottima qualità del frutto, ma anche per le qualità del legno, è conosciuto a livello nazionale.
Il Kodinzon è una pasta di mele, precisamente una conserva ricavata dalle mele essiccate di antiche varietà locali, generalmente mele dalla polpa asciutta, che essiccano rapidamente.
E’ la birra a chilometro zero! Grazie ad un accordo tra cooperative agricole che coltivano all’interno dei comuni del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi e la storica birreria feltrina
La produzione dei vigneti del feltrino hanno tradizioni antiche, si pensa che le vigne venissero coltivate già dal ‘200, e sono documentati anche intensi scambi commerciali con l’Impero Austro – Ungarico.