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Vivaio Letterario – Addio mia amata. L’arte di lasciar andare
27 Maggio @ 0:00
Posti disponibili: 14
Costo: 40 euro, tutto compreso
Dove: la Serra, via Frontin 94a, Borgo Valbelluna (Belluno)
Come arrivare:
- in treno (viaggio meditativo), stazione di Sedico-Bribano o Belluno
- in auto, autostrada A27 da Mestre a Belluno
“Superato il ventesimo trasloco, avendo vissuto in dieci posti diversi (tra gli altri un’isola, un paese di duemila abitanti, tre capitali diverse in due continenti), sono una scrittrice esperta in addii, sradicamenti, ritorni.”
In ognuno dei suoi romanzi, che partono sempre da una geografia precisa, da un luogo conosciuto, vissuto o semplicemente amato, c’è il tema del rapporto con il territorio, con la partenza, con la capacità di lasciar andare o l’incapacità di poterlo fare definitivamente.
Così in Isole minori c’è una protagonista che lascia l’isola in cui è nata, dove è impossibile riuscire a vivere da adulta, nel Giardino dei Mostri c’è un lungo distacco da un luogo che si trasforma, che coincide con il definitivo allontanamento da un’epoca e anche da un’età, in Erosione (l’ultimo romanzo, su cui ci concentreremo di più) l’addio è proprio il tema centrale, dato che i protagonisti sono tre fratelli alle prese con l’ultimo trasloco da una casa di famiglia molto amata. Parleremo quindi del rapporto sempre controverso con il paese di origine (che si fa ancora più faticoso quando il paese è un’isola).
Di come funziona in narrativa la ricostruzione mentale di un luogo o di un’epoca attraverso i ricordi per non farlo sbiadire, e quindi dell’importanza e degli inganni della memoria quando si scrive. Delle dimensioni del ritorno, cioè della casa (se ancora ne esiste una o è solo un luogo mentale) e della famiglia di origine.
Di come la narrativa è spesso legata alla necessità di tornare indietro e di narrare il passato (la ricerca del tempo perduto) perché la nostalgia, mio primo motore narrativo, non coinvolge solo la dimensione spaziale ma ovviamente anche quella temporale. Insomma ci sarà molto di cui discutere e su cui riflettere, perché ogni vita, anche la più stanziale, è comunque un’odissea, e comunque la si affronti, non si può prescindere dalla propria Itaca da cui partire e dove, nel caso, tornare.
Saremo sapientemente accolti da Chiara Alpago Novello dalle 9:30 per la prima colazione con caffè, tè, tutte le cose buone che servono a cominciare bene la giornata, poi tutti sdraiati a guardare le nuvole e ascoltare grandi storie; ore 12.30 pranzo leggero, saluti e brindisi.
Prima colazione con Lorenza Pieri