Le chiuse di Quero e di Feltre
Ospite Ugo Spezia che racconterà le note storiche sulle fortificazioni del “Canal del Piave”
Ugo Spezia, ingegnere nucleare originario di Colmirano con la passione della storia delle nostre zone: “Le chiuse di Quero e di Feltre” il titolo del libro e della serata, con la quale torneremo indietro nel tempo per rivisitare la storia della Valle del Piave tra Quero e Feltre. Intorno all’anno Mille, infatti, il territorio di Quero apparteneva al vescovo-conte di Treviso e confinava con il territorio controllato dal vescovo-conte di Feltre.
A guardia del confine tra le due contee vescovili, dall’una e dall’altra parte, erano presenti due sistemi fortificati: la Chiusa di Quero e la Chiusa di San Vittore. La Chiusa di Quero era costituita da due bastìe poste a guardia dell’accesso al Canal del Piave, nel punto in cui si poteva controllare più facilmente il transito sulla strada che collegava Treviso a Feltre.
La più antica delle due bastie, detta Bastia della Moschetta, dominava la cosiddetta montada di Quero, la seconda, più recente, era collocata sulla sommità del Monte Cornella.
La Chiusa di San Vittore, che sorgeva ad Anzù, alle porte di Feltre, era costituita da tre diverse fortificazioni. La prima era una muraglia che comprendeva tre torri e sbarrava il fondovalle dalle pendici del Monte Miesna a quelle del Monte Tomatico.
La seconda era costituita dal Castello di San Vittore, mentre la terza era una sorta di ridotta che dominava e proteggeva il Castello di San Vittore da un risalto secondario del Monte Miesna. La storia di questi due sistemi fortificati affonda le radici nell’epoca romana e costituisce, con alcune sorprese, una parte fondamentale della storia del Veneto dal X al XVI secolo.